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THAYAHT & RAM

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Nelle stanze di Michelucci - Collezioni del Novecento

Aprono per la prima volta al pubblico, dopo essere stati restaurati, alcuni spazi di uno dei più importanti complessi dell’architettura moderna in Toscana, la ex sede della Cassa di Risparmio di Firenze progettata negli anni Cinquanta da Giovanni Michelucci ed oggi sede dell’Ente CRF.

Nelle stanze di Michelucci – Collezioni del Novecento (un progetto di Barbara Tosti a cura di Lucia Mannini, Chiara Toti, Giovanna Uzzani con la collaborazione di Emanuele Barletti) è collocata in due sale del secondo piano e presenta 62 opere tra dipinti e sculture e una ventina di libri d’artista. In una prima sezione sono esposte opere di Ardengo Soffici, Primo Conti, Lorenzo Viani, Thayaht, che testimoniano la prima stagione novecentesca toscana, caratterizzata da nuovi linguaggi, maturati dal connubio tra la riflessione sulla tradizione e le aperture sulle esperienze delle avanguardie francesi e internazionali. Un secondo percorso propone le opere suddivise per nuclei collezionistici o tematici o corpus di autori, tutte opere che sono state acquisite con la volontà di salvaguardare significativi capitoli della storia culturale e artistica toscana, tra cui la raccolta appartenuta ad un protagonista della cultura del 900 come Alessandro Parronchi (con opere di Mario Marcucci e Ottone Rosai) fino alle edizioni e ai libri d’artista della casa editrice e libreria fiorentina Centro Di. Interessante anche una ristretta scelta di mobili da ufficio disegnati a suo tempo dallo stesso Michelucci per gli ambienti della Banca CR Firenze, la quale ha contribuito, oltre che col prestito di questi arredi, con alcune opere della sua stessa collezione. A corredo un’agile pubblicazione, a distribuzione gratuita, edita da Polistampa.’

“…nell’ambito della raccolta appartenuta ad Enrico Barfucci (1899-1966) è esposta l’opera di Thayaht Sintesi lineare di una danza (1930), il cui prototipo apparve sul numero del marzo 1929 della rivista “L’Illustrazione Toscana” a illustrare i successi della Stabile Orchestrale Fiorentina…” (testo di Chiara Toti).

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